mercoledì 14 novembre 2012

Lago di Como in autunno, frammento di paradiso....

Ho avuto occasione, nel corso di una breve gita, di scoprire uno degli innumerevoli angoli incantevoli del nostro bel Paese: il lago di Como.
 
 
La sua caratteristica peculiare è di coniugare alle bellezze naturali - è un lago dalla caratteristica forma allungata a forma di ipsilon rovesciata, di origine alpina, nato da un ghiacciaio ritiratosi in epoche remote e circondato dalla cornice delle Prealpi - le bellezze storiche e monumentali. In pratica, la felice mano dell'uomo non ha fatto altro che impreziosire  e arricchire l'operato già generoso della Natura.
 
Paesini caratteristici che si susseguono come perle di una collana, antiche chiesette, ville scenografiche, circondate da parchi curatissimi e ricchi di piante e vegetazione. La stagione autunnale, nelle giornate di sole che anche novembre può regalare al fortunato viaggiatore, dipinge con calde pennellate  di arancio, giallo e rosso le foglie degli alberi.
E' la pace di un periodo di mezzo, non l'estate con le opzioni balneari, non l'inverno con le mete sciistiche da raggiungere. Vige ovunque una quiete riflessiva, uno scorrere dolce del tempo....
 
E' consigliabile fare un giro in barca sul lago, dalla cui visuale si possono osservare meglio alcune ville, fra le quali una delle più particolari è la Villa del Balbianello.
Splendida all'esterno, per la posizione su una punta, circondata da un parco ben tenuto e splendida nei suoi interni, visitabili su appuntamento. Non a caso è stata utilizzata come "location" di opere cinematografiche e televisive, si veda l'ambientazione dello sceneggiato tratto dal romanzo "Piccolo mondo antico" o uno dei film della serie su James Bond.
La costruzione della Villa e della Loggia risale alla fine del Settecento, quando il cardinal Durini acquistò la punta di Lavedo, per edificarvi una dimora di villeggiatura e di svago letterario. Il luogo aveva ospitato fino al XVI secolo un piccolo cenobio religioso francescano, del quale rimane a testimonianza solo la stretta facciata della chiesetta caratterizzata da due campanili.
 La Villa quindi passò in eredità al patriota Luigi Porro Lambertenghi che trasformò la residenza da luogo di meditazione ad impegnato ritrovo per massoni e successivamente fu acquistata dall’amico Giuseppe Arconati Visconti che, insieme alla moglie Costanza, rese la Villa un prestigioso salotto estivo frequentato da Berchet, Giusti e Manzoni. Venne poi abbandonata per trentanove lunghi anni prima che, nel 1919, venisse acquistata da un generale americano . Alla morte del generale, gli eredi vendettero il Balbianello a Guido Monzino, noto imprenditore milanese fondatore della Standa, colto collezionista e appassionato viaggiatore. La Villa venne nuovamente restaurata e trasformata in parte in museo privato, dove Monzino raccolse con perizia e attenzione museografica i ricordi di viaggio, le collezioni d’arte e i cimeli delle famose spedizioni da lui compiute, come la conquista del Polo Nord nel 1971 e dell’Everest nel 1973. L’11 Ottobre 1988, alla morte di Monzino, per suo volere testamentario la Villa, gli arredi e lo splendido giardino del dosso di Lavedo vennero lasciati in eredità al FAI, con una dote che ne aiuta ancora oggi la manutenzione.

 
 
 
La stessa Como è una cittadina più che gradevole da visitare. Oltre alla passeggiata sul lungolago e il porto, è ancora più interessante iniziare un giro a piedi dietro piazza Cavour. Troviamo subito sulla sinistra il Duomo, con la sua magnificente facciata in uno stile tra il gotico e il rinascimentale. Proseguendo nella zona pedonale, si incontrano strade tranquille e ben tenute, dove è piacevole  passeggiare tra le vetrine di bei negozi alla moda.
 
 
 
 
 
Non si incontrano le pacchianerie tipiche di altre città, quindi niente insegne vistose e fuori luogo, anzi più di un esercizio mantiene addirittura la sua targa elegante che risale a qualche decennio fa, come la caffetteria Bolla, dal sapore di altri tempi, in cui si può gustare, perfetta in questa stagione,  una magnifica  cioccolata calda:


Oppure Beretta,  forno artigianale, che produce un dolce tipico e sconosciuto fuori dalla zona, di cui detiene il brevetto: la "Nuvola", una specialità di forma rettangolare, con l'impasto simile ad un panettone, ma molto più leggero, come lo stesso nome suggerisce e una farcitura di marmellata di albicocche:

 

Como, inoltre, è da secoli sinonimo di lavorazione dei bachi da seta....infatti si possono trovare alcuni negozi specializzati in foulards, cravatte, sciarpe e stole, come ad esempio la vetrina di Picci, bottega storica.

Si tratta di un negozio specializzato  da novantatré anni in via Vittorio Emanuele, dietro il Duomo. È proprio al numero 54 che all'inizio del secolo scorso Anna Brambilla ha aperto il negozio con un telaio per creare le pezze per cravatte, foulard, sciarpe e scialli.

 

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